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Christine Forestier

Crescere con la cultura
durata video:
02:36
intervistatore:
Ruth Deutschman
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Innsbruck
data della ripresa:
2008-08-20
traduzione inglese di:
Sylvia Manning - Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´ Incecco
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1927
trascrizione:
A scuola eravamo vestiti in modo molto carino. Avevamo tutti gli stessi grembiuli neri e i colletti bianchi. Fu molto bello, perché ogni bambino, ricco o povero, era uguale. Lo trovo molto buono, hanno fatto molto bene gli italiani. Ed anche la musica era molto importante in Italia. Cantavamo moltissimo, ma naturalmente canzoni italiane, non ci piacevano molto e non le abbiamo neanche capite bene. Ma arrivarono degli artisti bravi da noi a Brixen, dei violinisti meravigliosi. Già a cinque anni ero molto interessata e a dieci potei prendere lezioni di pianoforte. Una segretaria di mio padre mi aveva già prima sempre portato a sentire dei concerti. Fu meraviglioso. Quando ha cominciato a suonare il pianoforte? A dieci anni. C`era un direttore d`orchestra stabile molto bravo, Becke, ci ha incoraggiato molto. Cosicché poi - Allora quì, per due anni interruppi, perché dovevo ancora abituarmi alla nuova Sparkasse. Fu un pò difficile per me, cambiare dall`italiano al tedesco. E poi ricominciai anche qui a prendere lezioni. Qui potei, visto che avevo suonato qualcosa, cominciare nel conservatorio senza dover pagare. Per me fu ottimo, perché non avevo nessuno che mi aiutasse con i soldi. Dovevo essere indipendente, perché tra l`Italia e l`Austria all`epoca non c`era più contatto. Il confine era chiuso. Mia madre solo una volta venne al Brennero, ci siamo salutati con un cenno. Era tutto bloccato. Ancora mi mandò un pacco postale. Per anni non potei vedere la mia famiglia.